LE ORIGINI DEL SOTTOVUOTO

La macchina del sottovuoto così come la conosciamo oggi è di recente costruzione, ma le sue origini e la sua ideazione sono dovuti alla scoperta dell’esistenza del vuoto.

Il vuoto è un elemento che ha sempre incuriosito l’uomo fin dai tempo dei greci, il primo ad interessarsi di esso fu Aristotele che condizionò il pensiero di tutti per 2 millenni sostenendo che il vuoto in realtà non esistesse affatto.

Secondo Aristotele infatti la natura rifiuta il vuoto, perché quando da un luogo viene tolta la materia (l’aria) immediatamente nuova materia si precipita a colmarlo (horror vacui).

A contrastare la teoria di Aristotele furono Stradone di Lampsaco, Ctesibio e infine gli scienziati alessandrini che iniziarono a studiare la complessità dell’aria e a sostenere che il vuoto esisteva, ma solo in piccole quantità tra una particella e l’altra di aria (vacuum intermixtum).

Nel Medioevo la discussione sull’esistenza o meno del vuoto interessò anche gli studiosi arabi, che contribuirono alla teoria dell’impetus secondo cui <>

Tante teorie che ci hanno portato a poter lavorare su un elemento di cui non conoscevamo neanche l’esistenza, ma a chi dobbiamo il merito di avere ideato il sottovuoto? Il merito va a Otto von Guericke che inventò la pompa da vuoto.

Verso il 1650 Von Guericke studioso dell’aria e del vuoto, utilizzò degli esperimenti pubblici per dimostrare l’enorme pressione esercitata dall’aria su tutti i corpi contenuti in essa utilizzando il vuoto.

Tra i suoi più famosi esperimenti ricordiamo “gli emisferi di Magdeburgo” dove Guericke portò due emisferi di bronzo, li fece combaciare ed eliminò l’aria al loro interno grazie alla pompa da vuoto, neanche la forza fisica di 3 coppie di cavalli riuscì a dividere i due emisferi, mentre appena l’aria venne reimmessa gli emisferi di separarono da soli.

In seguito Robert Boyle perfezionò la macchina da vuoto e compì nuovi esperimenti che descrisse in uno scritto dal nome The sceptical chymist (il chimico scettico).

Grazie agli studi di questi illustri scienziati dobbiamo lo sviluppo delle teorie del vuoto e grazie alla tecnologia dell’industria e della ricerca oggi possediamo la tecnica del sottovuoto.

Tecnica utilizzata da tempo a livello industriale, commerciale e domestico con vari scopi: per proteggere materiale di varia natura dalla contaminazione di polveri e microbi oppure per la conservazione in atmosfera modificata, ma anche come tecnica di cottura.